A Christmas Carol – Menù tra ricordi e tradizione

Quando si avvicina il Natale, in televisione comincia la kermesse dei grandi classici di Natale. Film iconici che tutti noi (o quasi) abbiamo visto almeno una volta. Un classicissimo di Natale, di cui sono state girate numerose versioni negli anni, è senz’altro “A Christmas Carol” (Canto di Natale), tratto dall’omonimo racconto di Charles Dickens.

A Natale, si sa, bisogna essere tutti più buoni, ma una persona (se non si considera il Grinch) fa eccezione: si tratta di Ebenezer Scrooge, un avaraccio dal cuore gelido che vive solo per i suoi soldi e non desidera condividere nulla con nessuno, siano essi parenti, il suo fedele dipendente Cratchit, o, peggio che peggio, il prossimo. Odia le feste, l’atmosfera di gioia, i cori tradizionali e, naturalmente, tutti coloro che gli chiedono soldi. Decide dunque di chiudersi in casa per non vedere nessuno, ma durante la notte riceve visite inattese: il fantasma del suo vecchio socio in affari, altrettanto tirchio, che gli mostra in quali terribili condizioni si trovi ora che è passato a miglior vita ed è costretto a trascinarsi in catene il peso dei forzieri d’oro che tanto aveva bramato in vita. Lo ammonisce dunque e gli preannuncia la visita di tre fantasmi: lo spirito del Natale passato, quello del Natale presente e quello del Natale futuro, che tenteranno di farlo riflettere sulla sua condotta, prima che sia troppo tardi.

Ebenezer è naturalmente scettico, fino a quando non compare il primo spirito. Inizia così un viaggio notturno lungo il tempo e Scrooge è costretto a rivivere ricordi dolorosi e a vedere situazioni presenti e future strazianti. Riuscirà questo percorso a toccargli il cuore e a donargli nuovamente lo spirito del Natale?

Naturalmente in questo genere di film la Disney è maestra e due famose versioni firmate Disney sono quella del 2009 diretta da Robert Zemeckis con protagonista Jim Carey e, naturalmente, la versione animata (Il Canto di Natale di Topolino), con Zio Paperone che si cala perfettamente nei panni di Scrooge.

Durante il suo percorso, Scrooge ha modo di vedere il frugale pasto con cui festeggia la famiglia di Cratchit e il piatto che non può mancare su qualsiasi tavola imbandita per le feste – sebbene qui sia in quantità da nouvelle cuisine forzata –  è un bel cappone arrosto! (In realtà nell’opera originale, se non sbaglio, il volatile in questione era un’oca ripiena.)

Al cappone arrosto è senz’altro legato il ricordo dei Natali trascorsi a casa dei nonni. La nonna preparava un cappone prelibato e, quando apriva il forno per bagnarlo con il sughetto per mantenerlo bello morbido, si sprigionava un profumo eccezionale che metteva l’acquolina in bocca a tutti. Un’altra immagine che ho ben chiara davanti agli occhi e nelle narici è quella del nonno che fiammeggiava le piume rimaste del volatile acquistato freschissimo dal pollivendolo (e il relativo odore di piume bruciacchiate).

Quindi, senza alcun dubbio, la ricetta che collego a questo film e che non può mancare nel nostro menù è quella del cappone  arrosto, che per le feste è solitamente nella versione ripiena.

Il ripieno può essere realizzato con ingredienti a piacere, ma suggerisco castagne (che io di solito non metto perché non mi piacciono), salsiccia, 1 piccola mela, pinoli, uvetta, 3 o 4 prugne secche, ½ cipolla e mollica di pane inzuppata nel latte. Altro ingrediente fondamentale per una buona riuscita di questo piatto è la pazienza, unita al tempo. La cottura, infatti, è lunga e occorre bagnare ogni circa 10 minuti il cappone con il sughetto. Ma il figurone è assicurato!

Un tocco in più per far risaltare il vostro cappone delle feste e lasciare sorpresi i vostri ospiti può essere servirlo con una salsa di ribes.

Per realizzare la salsa, far caramellare 150 g di zucchero con 2 anici stellati, un bastoncino di cannella e un cestino di ribes freschi. Aggiungere 2 mele a fette e farle rosolare leggermente. Quindi aggiungere mezzo bicchiere di Porto, la scorza grattugiata di un’arancia e il suo succo, una cipolla di Tropea a fette finissime, 1 cucchiaio di uvetta sultanina e 7 prugne secche denocciolate e a loro volta affettate. Lasciar cuocere per circa 15 minuti a fuoco medio. Quando gli ingredienti si sono amalgamati bene e il tutto ha assunto uno splendido colore rosso, la salsa è pronta da gustare.

Il re del nostro menù è dunque il cappone ripieno al forno.

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Buon appetito e Buone Feste a tutti!

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